lo scarabeo che caccia l'aquila

mercoledì 9 febbraio 2022

UNA STORIA DEL PARADISO

DUNNE – ZA I Dunne-za, o Indiani Castoro, vivono della caccia nell’area del Peace River, a cavallo fra la British Columbia e l’Alberta. I Dunne-za credono che le storie vivano nelle vibrazioni del parlato con cui vengono descritte. Vivono nella memoria condivisa da dove le richiama il cantastorie e, anche, dove lui o lei la ripongono. L’inizio o la fine di una storia dipende dall’umore di chi la racconta e di chi l’ascolta; nella stessa maniera si seguono i canoni convenzionali della caratteristica dei vari personaggi o delle vicende. Una storia prende corpo, simultaneamente, nel tempo reale del suo narratore e nel tempo leggendario in cui accadde. “Una storia del paradiso” è l’onirica trasposizione dell’universo Dunne-za in quello della Cristianità. Una storia nata nel sogno dall’incontro fra il narratore e suo padre. Dove il padre parla della nuova strada sulla parte destra della pista che conduce in paradiso. Rimane difficile stabilire se si tratta di una versione Dunne-za del Vangelo o di una versione Cristiana dello Sciamano che Controlla le Prede. Sicuramente, l’uccello del polo a guardia della porta del paradiso, appartiene all’antica tradizione sciamanica; così, come l’immagine di Dio che lascia cadere i messaggi nei foglietti di carta, è la risposta Dunne-za all’idea Giudeo-Cristiana di scrittura. UNA STORIA DEL PARADISO Mio padre parlava di un bellissimo posto. Diceva: “Figlio mio è molto difficile andare in paradiso, specialmente se infastidisci la gente bestemmiando, o rubando, o commettendo brutte azioni; queste cose non le devi fare. Per colpa di qualcuno, che va in giro raccontando frottole, molte persone si uccidono l’uno con l’altro. Questa gentaglia, raccontando fandonie che trasformano le buone persone in cattive, mente, fa del male; confezionando storie all’occorrenza, realmente trasforma le buone persone in cattive persone. Questa gente non può andare in paradiso. Gesù, il figlio dell’uomo che ci ha fatto, sapeva che se la strada fosse stata troppo ripida sarebbe stato troppo difficile raggiungere il paradiso. Per questo, quando lo uccisero, fece una buona strada. La fece più corta; la fece più facile per agevolare il passaggio delle persone buone in paradiso. Fece questa strada nuova con parecchie curve. E’ così che Gesù fece apparire la nuova strada. Quando Gesù andò in paradiso, dopo che lo avevano ucciso, pensò che sarebbe stato molto difficile se la strada fosse stata tanto ripida. Sul lato destro della nuova strada c’è una casa. Da lì, quando ci arriviamo, possiamo vedere un posto bellissimo. Dove vive colui che tiene le chiavi della porta, che detiene le prede e controlla gli animali: alci, caribou ed ogni altra cosa che vive sulla terra. Dalla casa, Gesù, bada agli animali. Vede ogni cosa che fanno gli uomini. Nulla Gli è nascosto, qualsiasi cosa uno faccia, lo sai di cosa parlo. Non va bene se una donna mangia la carne fresca in certi periodi, perché alle alci non piace. Le alci lo sanno. Le genti delle donne che lo fanno avranno povere alci senza grasso, difficili da scovare anche nei tempi in cui abbondano. Gesù guarda giù e vede, e rende difficile la vita degli uomini che fanno così. Dio ha mandato Gesù in questo mondo per sorvegliare la gente. Ed è per questo che Gesù fa così. In questo mondo, alla stessa maniera della piccola gente che vive nelle grotte di montagna, Gesù sorveglia gli uomini. Quella gente, simile a Gesù, vive sul lato destro della via del paradiso. Anche le alci sono così. Lo sanno cosa fa la gente della loro carne. La gente che tratta bene la loro carne non incontrerà alcuna difficoltà. Questo tipo di persone che si prendono cura della loro carne: quelle dove le donne che non dovrebbero mangiare carne fresca se ne stanno lontano dalla carne fresca mangiando la carne secca, uccideranno gli alci grassi e buoni da mangiare. Questo è il regalo di Gesù per aver trattato bene la carne. Dentro la casa, sul lato destro della strada per il paradiso, Gesù spartisce cose molto belle. Sul lato della casa, appollaiato in cima ad una pertica, c’è un uccello che osserva i morti di questo mondo mentre attraversano la porta. Lui, appena sono passati, comincia a cantare per dargli il felice benvenuto. Gli da un bellissimo benvenuto. Quando l’uccello incomincia a cantare lo sentono anche sopra in paradiso; e dicono: “Qualcuno sta arrivando; quell’uccello dice che qualcuno sta arrivando”, loro lo dicono. Mio padre parla così, quando racconta le storie sul paradiso. Mio padre parla così. Mio padre parla così. Dio, prima, fece il mondo. E’ così bello e potente che nessuno lo può guardare. Ci sono case grandi come città; case così belle che, qualche volta, anche la gente del paradiso prova timore ad entrarci. Dio le ha fatte per la gente buona. Ma, Dio, non abita neanche lì. Lui ha un posto solo per Lui stesso, più in su della cima del paradiso. E’ talmente bello che nessuno può guardarlo. E’ al di sopra delle persone che vanno in paradiso. Quando vede che qualcosa non va bene, scrive su un foglio e lo lascia cadere; viene raccolto, e Gesù spiega alla gente come si deve fare. Questa è la maniera che il Padre parla al Figlio, quando vuole che sia fatto come dice Lui. (Non può andarci di persona perché Lui è troppo bello.) Mio padre è solito parlare così. Quando una persona appare in paradiso, questa persona viene trasformata in una nuova persona. Gesù arriva in un lago bellissimo. Lui è come il Padre, lava la persona nel lago con le sue bellissime mani. Tutti vengono lavati nel lago, e diventano come gli uomini bianchi. In questo mondo gli indiani appaiono poveri. Lo sai come sono gli indiani. Ma in paradiso sono le persone più belle, proprio come quelle donne bianche nei giornali. Proprio come quelle donne bianche nei giornali. Gesù ti mostra tante fotografie di facce diverse. Tu scegli quella a cui vuoi assomigliare, ed anche i capelli. Nessuno, in paradiso, ha lo stesso colore di capelli. Del tipo di capelli che hai scelto, del tipo di faccia che hai scelto: tu sarai esattamente in quel modo. Dopo che hai scelto la faccia e i capelli Lui ti porterà in un’altra camera per scegliere i vestiti, i vestiti più belli che avrai mai visto. Mai più, dopo che ti sarai vestito, sarai il povero indiano che eri in questo mondo. Dopo questo, quando sarai pronto, Lui ti manderà dai tuoi parenti. Mai più, per te, ci saranno tempi brutti o dispiaceri. Sarai sempre felice. Per questo vi diciamo di essere buoni. I giovani pensano che si muore per sempre, ma non è così. Solo le persone cattive muoiono senza vedere la strada del paradiso. Quando muore una persona buona la sua anima va in paradiso, va dalla terra al paradiso attraversando la parte in mezzo. Si va in paradiso, quando si lascia per sempre questo mondo. L’anima parte nello stesso minuto in cui una persona muore, non ce la fa ad aspettare. Vede la buona strada del paradiso. E va nel bellissimo paese lì sopra. Per questo diciamo ai giovani di essere buoni. Per voi cattivi sarà dura. Mio padre parlava così. Ed è così.

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