lo scarabeo che caccia l'aquila

mercoledì 9 febbraio 2022

LA CANZONE DEL CAVALLO

NAVAJO Fra le centinaia di canzoni Navajo trascritte, questa cerimonia di benedizione, si distingue per la grande varietà di metafore usate che, nella poetica dei Nativi Americani, è alquanto inusuale. La cerimonia viene celebrata per garantirsi una grazia, la buona fortuna, la prosperità, o l’incremento dei beni vitali – i cavalli sono il simbolo di questi desiderati fini. Una benedizione che si può fare quando si inaugura una nuova casa, quando si parte per un viaggio, quando si aspetta un bambino, o nell’esigenza di un rinnovamento fisico o spirituale. Può essere usata per la “ricarica di potere” di un gruppo di strumenti cerimoniali. Le Canzoni del Cavallo non sono parte di tutte le cerimonie per le richieste di grazie ma, principalmente, di quelle che includono i viaggi, i beni necessari, o la salute. La Canzone del Cavallo del Dio della Guerra, nel suo titolo originario, è una delle canzoni Navajo più tradotte e pubblicate in America. Alla fine di ogni canzone è riportata la spiegazione che ne dava la voce narrante. LA CANZONE DEL CAVALLO He-neye yana, Con le loro voci mi stanno chiamando, con le loro voci mi stanno chiamando, con le loro voci mi stanno chiamando, con le loro voci mi stanno chiamando, con le loro voci mi stanno chiamando, con le loro voci mi stanno chiamando, ya’e, neye yana. Con le loro voci mi stanno chiamando, con le loro voci mi stanno chiamando, con le loro voci mi stanno chiamando, con le loro voci mi stanno chiamando, con le loro voci mi stanno chiamando, con le loro voci mi stanno chiamando, con le loro voci mi stanno chiamando, ya’e, neye yana. Donna Conchiglia Bianca, na, il suo bambino, perché è questo che sono, na, con le loro voci mi stanno chiamando, con le loro voci mi stanno chiamando, ya’e, neye yana. Portatore Del Disco Del Giorno, ye, suo figlio, ’e, perché è questo che sono, na, con le loro voci mi stanno chiamando, con le loro voci mi stanno chiamando, ya’e, neye yana. Ragazzo Turchese, perché è questo che sono, na, con le loro voci mi stanno chiamando, con le loro voci mi stanno chiamando, ya’e, neye yana. L’arcobaleno, iye, dov’è blu, wo, sono lì, iye, ora, lì sopra dove s’inarca, ora, dove tocca la terra, yiye, questa parte più vicina, con le loro voci mi stanno chiamando, con le loro voci mi stanno chiamando, ya’e, neye yana. Questo significa, “lì sopra dove s’inarca l’arcobaleno, dove finisce con il blu, poco lontano dalla fine, loro mi stanno chiamando”. La madre gli ha detto che quel suono è un cavallo. Lui aveva chiesto: “Cos’è questo suono? E’ qualcosa di male che viene dalle battaglie che ho combattuto recentemente?” Lei aveva risposto: “No, questo è il suono dei cavalli che arriva da dove vive tuo padre”. Lui stava andando a casa di suo padre. La strada sull’arcobaleno finiva sul posto dove era la casa del Sole. Lì, probabilmente, prima che raggiungesse la fine aveva sentito i cavalli. Ragazzo in Piedi Fra il Portatore Del Disco Del Sole, ye, i suoi cavalli, i’e, con le loro voci mi stanno chiamando, con le loro voci mi stanno chiamando, ya’e, neye yana. Il Ragazzo Fra Sole In Piedi e i suoi cavalli: sta parlando dell’altro fratello, il figlio del Sole che vive la sopra. Perché i cavalli vengono da lì, Ammazza Nemici sente i suoi cavalli. I cavalli del figlio del Sole mi stanno chiamando. Il figlio del Sole, i suoi cavalli lo stanno chiamando. “In Piedi Fra” si rivolge a sua madre. Il figlio del Sole, il discendente del Sole, i suoi cavalli mi stanno chiamando. I cavalli turchesi, quelli sono i miei cavalli, i’e, con le loro voci mi stanno chiamando, con le loro voci mi stanno chiamando, ya’e, neye yana. I suoi zoccoli, scuro, iye, brocche per l’acqua, con le loro voci mi stanno chiamando, con le loro voci mi stanno chiamando, ya’e, neye yana. La piccola brocca d’acqua è fatta con il suo piede. Si riferisce agli zoccoli. Le rane dei sottozoccoli, ye, punte per le frecce, con le loro voci mi stanno chiamando, con le loro voci mi stanno chiamando, ya’e, neye yana. Qui si riferisce alla punta della freccia intagliata dallo zoccolo, dalla parte di sotto. Gli zoccoli striati, ihiye, pietre miraggio, con le loro voci mi stanno chiamando, con le loro voci mi stanno chiamando, ya’e, neye yana. I suoi zoccoli erano pietre miraggio. Dalle gambe davanti, scuro, iye, il vento, con le loro voci mi stanno chiamando, con le loro voci mi stanno chiamando, ya’e, neye yana. Vuol dire in movimento, correndo veloce. Le sue gambe sono come zigzaganti fulmini. Sotto la coda, scuro, iye, ombra di nuvole, con le loro voci mi stanno chiamando, con le loro voci mi stanno chiamando, ya’e, neye yana. Questo significa l’ombra nera nel cielo che scende dalle nuvole. Dal suo corpo, ogni tessuto, con le loro voci mi stanno chiamando, con le loro voci mi stanno chiamando, ya’e, neye yana. E’ ricoperto, scuro, i, di nuvole, con le loro voci mi stanno chiamando, con le loro voci mi stanno chiamando, ya’e, neye yana. Vuol dire la loro pelle. Sul suo corpo, rosso, jiye, sono sparse le fiammate del sole, con le loro voci mi stanno chiamando, con le loro voci mi stanno chiamando, ya’e, neye yana. “Le fiammate del sole, rosso”-vuol dire piccoli pezzi di arcobaleno. “Sono sparse sul suo corpo”- le scintille che vedi la notte sul pelo del cavallo. Portatore Del Disco Del Sole, yeye, ’eye, risplende su loro da prima di loro, con le loro voci mi stanno chiamando, con le loro voci mi stanno chiamando, ya’e, neye yana. Lontano laggiù, il sole sale davanti a loro e splende su i loro peli. La groppa, iye, la nuova luna, con le loro voci mi stanno chiamando, con le loro voci mi stanno chiamando, ya’e, neye yana. La coda, iye, i raggi di sole, con le loro voci mi stanno chiamando, con le loro voci mi stanno chiamando, ya’e, neye yana. Le redini, iye, l’arcobaleno, con le loro voci mi stanno chiamando, con le loro voci mi stanno chiamando, ya’e, neye yana. Quando partono, iye, con l’arcobaleno, con le loro voci mi stanno chiamando, con le loro voci mi stanno chiamando, ya’e, neye yana. L’arcobaleno è l’energia che li fa partire velocemente, come la batteria di un’automobile. La criniera scorre, scura, diye, come pioggia copiosa, con le loro voci mi stanno chiamando, con le loro voci mi stanno chiamando, ya’e, neye yana. Le orecchie, iye, come germogli, con le loro voci mi stanno chiamando, con le loro voci mi stanno chiamando, ya’e, neye yana. Significa che le loro orecchie crescono verso l’alto come le piante. Gli occhi, scuri, iye, grandi stelle, con le loro voci mi stanno chiamando, con le loro voci mi stanno chiamando, ya’e, neye yana. Poiché le stelle di notte brillano chiare i cavalli possono ritrovare la loro casa anche nell’oscurità. Sulla faccia, iye, acqua di ogni sorta, con le loro voci mi stanno chiamando, con le loro voci mi stanno chiamando, ya’e, neye yana. Acqua di sorgente o fiume, che arriva dalla terra. A volte dolce, a volte salata: mischiata con tutti i colori. I cavalli, in ogni luogo, bevono ogni sorta di acqua e, se non è avvelenata, non gli fa male. Se è coperta da uno strato di polvere, la soffiano via. Nello stesso modo, per non inghiottire niente di sporco o di nocivo, soffiano sulla polvere che ricopre l’erba che si apprestano a mangiare. Il segno di questo è la spirale che hanno sulla faccia. E’ il segno di riconoscimento della completezza dell’essere cavallo. Qui sta il bandolo della matassa. Possono mangiare spini, non gli faranno male, o insetti velenosi, non gli faranno male. Mangiano il polline dei fiori più belli cresciuti con le acque più diverse. Le labbra, wheye, grandi conchiglie, con le loro voci mi stanno chiamando, con le loro voci mi stanno chiamando, ya’e, neye yana. Si riferisce alle grandi conchiglie che hanno labbra e punti come denti. I denti, bianchi, ye, conchiglie, con le loro voci mi stanno chiamando, con le loro voci mi stanno chiamando, ya’e, neye yana. I suoi denti erano conchiglie. I nitriti sono fiaccole di fulmini, con le loro voci mi stanno chiamando, con le loro voci mi stanno chiamando, ya’e, neye yana. I fulmini furono messi nelle loro bocche per mordere. I morsi dei cavalli fanno male. Parlano precisi come fulmini. Dalle bocche, scure, iye, risuona musica, con le loro voci mi stanno chiamando, con le loro voci mi stanno chiamando, ya’e, neye yana. Si riferisce agli strumenti musicali. A quando si fa musica che si porta lo strumento alla bocca. Perché, quando i cavalli furono creati, scuro, nelle loro bocche ci misero quelli che fanno la musica. Dalle loro bocche, iye, risuona l’alba, con le loro voci mi stanno chiamando, con le loro voci mi stanno chiamando, ya’e, neye yana. Le loro voci, he, paiono scuro, ora mi raggiungono, con le loro voci mi stanno chiamando, con le loro voci mi stanno chiamando, ya’e, neye yana. Dalla bocca, iye, all’alba si spande il polline, con le loro voci mi stanno chiamando, con le loro voci mi stanno chiamando, ya’e, neye yana. Ogni nuova cosa comincia con l’inizio dell’alba. Il cavallo riceve nuova aria dentro la bocca per respirare e suonare con il polline creato all’alba. E’ come quando impari qualcosa; ce l’hai in mente e poi lo usi, e con quello insegni agli altri. Il cavallo non sa quando è stanco o assonnato – non sono fatti come noi. Qualsiasi cosa fosse, quello che gli fu messo in bocca, è quello che non gli fa sentire la stanchezza. Gli è stato messo in bocca perché arrivasse subito alla mente, così non può dimenticarlo. Polline e rugiada stesi nella bacca, sacro, ye, con i fiori, con le loro voci mi stanno chiamando, con le loro voci mi stanno chiamando, ya’e, neye yana. Tutti mangiamo tanto di quel cibo che ci piace. I cavalli avranno sempre tanta vegetazione da mangiare: fiori, polline e rugiada. Significa che piante ed acqua ci saranno sempre e, per questo, i cavalli vivranno per sempre. Per questo mangiano ogni sorta di fiori, di polline e d’ acqua. Le sue redini, iye, i raggi del sole, con le loro voci mi stanno chiamando, con le loro voci mi stanno chiamando, ya’e, neye yana. Ora! Bellamente alla mia mano, e, al mio braccio destro, con le loro voci mi stanno chiamando, con le loro voci mi stanno chiamando, ya’e, neye yana. Questo significa che in nessun modo, in futuro, si potrà far male ai cavalli; staranno sempre bene. Ora! diventano i miei cavalli, ye, da questo giorno, con le loro voci mi stanno chiamando, con le loro voci mi stanno chiamando, ya’e, neye yana. Ed è lo stesso per me. Oggi diveniamo alleati, ed io sarò il vincitore. Mai più diminuiranno, ora! si moltiplicheranno, con le loro voci mi stanno chiamando, con le loro voci mi stanno chiamando, ya’e, neye yana. I miei cavalli, ora per sempre ritornati a lunga vita e quindi sacri, con le loro voci mi stanno chiamando, con le loro voci mi stanno chiamando, ya’e, neye yana. Da quando io, ora me medesimo, sono il Ragazzo per Sempre Ritornato a Lunga Vita e Quindi Sacro, con le loro voci mi stanno chiamando, con le loro voci mi stanno chiamando, ya’e, neye yana. con le loro voci mi stanno chiamando, con le loro voci mi stanno chiamando, con le loro voci mi stanno chiamando, yehe, con le loro voci mi stanno chiamando, con le loro voci mi stanno chiamando, con le loro voci mi stanno chiamando, ya’e, ne’eya!

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